EMERGENZA CORONAVIRUS: DETENZIONE DOMICILIARE PER VENTRICI FRANCESCO

Il Magistrato di sorveglianza di Reggio Calabria ha disposto, in via provvisoria, il differimento dell’esecuzione della pena nelle forme della detenzione domiciliare per Ventrici Francesco a causa dell’emergenza dovuta al Covid-19. Accolti, in tal senso, i rilievi difensivi dell’avv. Giovanni Vecchio e Mirna Raschi.

In particolare, si era segnalata la situazione di comorbidità complessa che affligge il detenuto – affetto da plurime patologie croniche tra cui talune che colpiscono l’apparato respiratorio – che avrebbero, nell’ipotesi di contagio da Covid-19, messo in serio rischio la vita dello stesso. Rilievi, come si diceva, condivisi dalla stessa area sanitaria del carcere che ha ravvisato una situazione di incompatibilità del Ventrici con la detenzione per tutto il periodo dell’emergenza sanitaria. Il Magistrato di sorveglianza di Reggio Calabria ha così adottato un provvedimento interinale che differisce l’esecuzione della pena nelle forme della detenzione domiciliare.

 

Ventrici Francesco era detenuto nel carcere di Reggio Calabria in esecuzione pena, atteso che lo stesso risulta destinatario di numerose sentenza di condanna.

Il Ventrici viene ritenuto dagli inquirenti come uno dei massimi importatori in Europa di cocaina dal Sud America. Il suo nome è salito agli altari della cronaca nazionale, quale socio del broker della cocaina Vincenzo Barbieri (ucciso a San Calogero nel marzo 2011), a seguito della storica operazione “Decollo” (2004) condotta dalla DDA di Catanzaro contro il narcotraffico internazionale di cocaina dove ha riportato una condanna ad anni 12 di reclusione.

Scontata la pena, il Ventrici si era trasferito nel bolognese ma le sue disavventure giudiziarie non si erano esaurite. Proprio a Bologna è stato condannato in via definitiva per intestazione fittizia di beni nel procedimento nato dall’operazione “Golden Jail” (anni 3 e mesi 9 di reclusione) e, nel processo “Pigna d’oro”, sempre per narcotraffico (anni 15 e mesi 8 di reclusione). Sempre a Bologna è, invece, pendente il procedimento “Due Torri connection” nell’ambito del quale Ventrici Francesco è stato condannato in primo grado a 26 anni di reclusione per aver tentato di importare in Italia 1.500 chili di cocaina con un aereo che doveva partire dal Sudamerica.

Il trasferimento fuori dalla Calabria, inoltre, non ha impedito che il Ventrici fosse coinvolto in vicende processuali su questo territorio. Lo stesso è stato definitivamente condannato per due distinte vicende giudiziarie scaturite dall’operazione “Decollo ter” condotta dalla DDA di Catanzaro. Da ultimo, Ventrici Francesco è stato condannato, sia pure a una pena quasi dimezzata rispetto al primo grado (anni 11 e mesi 1 di reclusione in luogo dei 20 inflitti nel precedente grado di giudizio), dalla Corte d’Appello di Catanzaro anche nell’ambito dell’operazione “Stammer” sempre per narcotraffico.

La decisione del Magistrato di sorveglianza di Reggio Calabria – che si pone in continuità con le determinazioni di altre A.G. competenti per i procedimenti ancora pendenti del Ventrici adottate prima dello scoppio della pandemia dovuta al Coronavirus – consentirà al detenuto di espiare la pena, nel proprio domicilio.